La scoperta in uno studio internazionale, guidato dall’Università Statale di Milano e pubblicato su “Nature Chemical Biology”.
Per la prima volta al mondo, uno studio coordinato da Luisa Guerrini, docente di Biologia molecolare presso il dipartimento di Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano, ha dimostrato che l’azione teratogena del talidomide agli arti e alle orecchie è dovuta alla degradazione della proteina p63 durante lo sviluppo embrionale.
In tutti questi anni, numerosi studi sono stati condotti per comprendere il meccanismo alla base della teratogenicità del talidomide ma nessuno è arrivato a conclusioni certe. Lo studio “p63 is a cereblon substrate involved in thalidomide teratogenicity”, appena pubblicato su Nature Chemical Biology, ha invece dimostrato l’azione del talidomide sulla degradazione della proteina p63 durante lo sviluppo embrionale.
L’Associazione V.I.TA. si congratula con la Dott.ssa Luisa Guerrini, componente del Comitato Sientifico di V.I.TA., con l’auspicio che questo studio pubblicato sulla rivista Nature Chemical Biology, possa facilitare il riconoscimento degli indennizzi alle vittime del talidomide, e possa aprire a nuove terapie anticancro.